GUIDA PRATICA ALLA COLTIVAZIONE DEL LAMPONE

Ogni giardino che si rispetti oltre a piante e fiori classici dovrebbe includere anche deliziosi cespugli in grado di regalare dei dolcissimi Lamponi. Infatti, questa coltivazione è ideale sia per la quantità limitata di spazio che la pianta occupa che per l’abbondante produzione di bacche buone da consumare fresche, congelate o per guarnire le torte. In riferimento a quanto sin qui premesso, ecco una guida dettagliata con alcuni utili suggerimenti su come coltivare il Lampone.

Caratteristiche del Lampone

Il Lampone è il nome dato a due specie di piante rispettivamente del genere Rubus Idaeus (Lampone Rosso) e Rubus Occidentalis (Lampone Nero) entrambi coltivati per i loro frutti commestibili. Le piante di Lampone hanno sistemi di radici perenni e steli biennali che sono noti come canne. Queste ultime sono legnose, erette e simili ad arbusti e generalmente crescono nel giro di un anno, anche se la produzione di frutta avviene in quello successivo. Fatta quest’altra premessa, va altresì aggiunto che i Lamponi producono fiori bianchi o rosa con cinque petali che sono circondati da sepali verdi. Dopo che è la pianta è stata impollinata, viene prodotta una bacca aggregata che contiene numerosi grappoli che sono tenuti insieme da piccoli peli. Le canne di Lampone tra l’altro possono crescere da 0,5 a oltre 2 metri di altezza, e quello della specie rossa produce in genere frutta per 16-20 anni, contrariamente al Lampone Nero che ha invece una durata più breve stimata tra i 4 e gli 8 anni. A margine è importante sottolineare che le piante del genere Rubus comprendono anche il Lampone Giallo, quello noto come Lampone Fragola e la specie identificata con l’appellativo di Salmonberry. Il primo è una pianta a cespuglio che si propone con un alto numero di rami che generalmente si espandono in larghezza, e assumono un portamento pendente a causa del peso eccessivo dei frutti maturi. Per quanto riguarda invece il Lampone Fragola è importante sapere che si tratta di un arbusto decisamente piccolo e originario dell’Asia. Dal punto di vista strutturale ha un portamento parzialmente eretto e anche le dimensioni dei rami sono contenute ovvero tra i 50 e i 100 centimetri. Infine per quanto riguarda la varietà denominata Salmonberry va detto che è un arbusto in grado di raggiungere un’altezza di 4 metri circa, che si tratta di una pianta perenne di tipo non legnosa e i cui gambi sono coperti da spine molto sottili. 

Come piantare il Lampone

I Lamponi si possono coltivare iniziando direttamente con delle canne giovani facilmente reperibili in un vivaio e che vanno inserite nel terrapieno del giardino. Tuttavia è importante sottolineare che se si opta per l’introduzione in un vaso è necessario scavare un’ampia buca per ogni singola canna, ricoprendo poi il contenitore con dell’altro terriccio. Premesso ciò ritornando alla coltivazione standard ovvero quella diretta nel giardino, per piantare le canne di Lamponi è necessario adottare una piccola strategia. Nello specifico si tratta di immergerle nell’acqua, e distribuirle poi a file lungo una trincea distanziandole tra loro di circa 50 centimetri. Una volta ultimato l’impianto, le canne di Lampone alla base vanno ricoperte con dell’altro terriccio prestando accortezza a rassodarlo con il piede oppure con la parte piatta di una vanga. 

Il terreno ideale per coltivare il Lampone

Il Lampone è una pianta che tollera i terreni sabbiosi o argillosi, in quanto sono in grado di fornire un buon drenaggio indispensabile per evitare che le radici possano marcire nel giro di pochi giorni. Un compost o il letame migliorano poi la consistenza e il suddetto drenaggio, anche se nel caso il terreno risultasse ancora eccessivamente umido è opportuno optare per dei letti rialzati o per dei tubi di drenaggio. Le piante di Lamponi preferiscono tuttavia un terreno con un pH compreso tra 5,5 e 6,5. I suoli acidi dovrebbero quindi essere modificati con calce per aumentare il livello di pH in base ai risultati di un’analisi del suolo. I Lamponi lavorano duramente per tutta l’estate per produrre grandi foglie e bacche, quindi hanno bisogno di un periodico intervento a base di fertilizzanti comuni. Tuttavia quelli con una formula 20-20-20 sono i più adatti per massimizzarne la fioritura. A margine va altresì aggiunto che dopo il raccolto autunnale è preferibile ricoprire il suolo con del letame o un altro tipo di compost. 

Irrigazione e clima ideale per il Lampone

Il Lampone per crescere secondo le aspettative deve essere curato con delle innaffiature e godere di un clima favorevole. Nel primo caso ha bisogno di un quantitativo di acqua di almeno 5 centimetri settimanalmente specie quando le piante stanno fruttificando. Una formula più semplice è tuttavia quella di annaffiarlo abbastanza in modo che il terreno sia sempre leggermente umido al tatto ma non fradicio o fangoso. L’irrigazione aerea può però diffondere delle malattie, quindi l’acqua con un sistema di gocciolamento o con l’uso di tubi seminterrati sono ideali quando il suolo lo permette. Questi metodi riducono infatti la possibilità di proliferazione di funghi e minimizzano anche l’acqua persa per evaporazione. In secondo luogo per quanto riguarda il clima è importante sottolineare che i germogli e le radici del Lampone sono entrambi sensibili alle temperature calde, e quando sono troppo alte il processo di fotosintesi si interrompe. Ciò si traduce in una cattiva produzione, e può comportare il rischio di avere una pianta più debole durante la stagione inattiva poiché non avrà cibo adeguato. Premesso ciò, va altresì aggiunto che durante la stagione di crescita, i Lamponi si sviluppano meglio a temperature comprese tra i 21 e i 23 gradi Celsius. A tale proposito va detto che alcuni giardinieri preferiscono regolare la temperatura dei Lamponi piantando i loro cespugli in un luogo che vede il sole del mattino e l’ombra pomeridiana. Inoltre è tuttavia fondamentale aggiungere che per una crescita ottimale le piante hanno bisogno di sei o più ore di luce solare al giorno. 

La potatura del Lampone

I Lamponi come la maggior parte delle piante da frutto necessitano di una potatura. Nello specifico dopo il raccolto estivo bisogna tagliare tutte le canne che hanno prodotto bacche, usando nel contempo una corda per legare tra loro le più forti ed eliminando quelle in eccesso. I Lamponi autunnali sono ancora più facili da potare; infatti, basta tagliare tutte le canne nel periodo che coincide con la fine dell’inverno. Di fondamentale importanza è tuttavia l’accortezza di mantenere intatte quelle che vantano ancora la presenza di polloni, mentre se prive di malattie il quantitativo asportato è possibile usarlo per creare nuovi impianti, e cioè semplicemente interrarle in una zona fresca del terreno, ben preparato e opportunamente annaffiato. 

La raccolta del Lampone

I Lamponi generalmente sono pronti per essere raccolti non appena assumono la colorazione che li contraddistingue (come ad esempio rossa e nera). Le bacche tra l’altro essendo mature tendono a staccarsi facilmente dalla loro spina centrale, ed è per questo motivo che dopo il raccolto siccome non dureranno a lungo è opportuno gustarli il prima possibile. In riferimento a ciò, il modo migliore per mangiarli è con una cucchiaiata di yogurt o crema in stile greco o ancora con l’aggiunta di una spruzzata di sciroppo d’acero. Infine va detto che è possibile anche congelarle, per poi utilizzarle in frullati e dessert o trasformarle in deliziose marmellate.

Malattie comuni nel Lampone

I Lamponi a riguardo delle malattie non ne lamentano molte; infatti, in alcuni casi ci sono delle forme fungine che in genere assumono una colorazione tra il nero ed il viola e che si manifestano soprattutto sulle ferite di giovani canne o su quelle potate. Se non si interviene tempestivamente, le spore si allargano per poi circondare la canna e causarne l’avvizzimento e di conseguenza la morte dei germogli laterali. Le canne di Lamponi se infette appaiono tra l’altro screpolate, fragili e si rompono facilmente e per scongiurare tale situazione è consigliabile esporle in pieno sole e in una zona con buon drenaggio. Tra le principali malattie a cui il Lampone è esposto citiamo in primis la Canna batterica Leptosphaeria Coniothyrium che si manifesta con delle piccole macchie di colore viola che tendenzialmente si formano sulle canne giovani. Il propagarsi del fungo può comportare l’avvizzimento e la morte dei germogli laterali e le stesse canne diventano fragili e screpolate. Rimuoverle ed eseguire poi una potatura sulle ferite durante la stagione secca serve per farle rimarginare ed evitare che vi si annidino gli insetti. Un’altra malattia a cui è potenzialmente esposto il Lampone è la Muffa grigia Botrytis Cinerea che comporta la decomposizione del frutto. Eliminare le erbacce infestanti attorno alle canne, raccogliere i frutti frequentemente e distruggere le bacche malate serve a ridurre l’inoculo di siero infettante. A margine citiamo un’altra malattia a cui è esposto il Lampone ossia la Sphaerulina Rubi che interessa le foglie specie quelle giovani che presentano delle piccole macchie circolari della tonalità verde scuro. Man mano che la malattia progredisce, le macchie diventano da marrone chiaro a grigio. Rimuovere i detriti del raccolto infetto e bruciarli, oltre che fornire una corretta circolazione dell’aria intorno all’impianto serve a minimizzare il danno. Un fungicida specifico è tuttavia consigliabile soprattutto per i casi più gravi.