Descrizione
CARTA D’IDENTITA’ DEL CRATAEGUS AZAROLUS (AZZERUOLO ROSSO)
Il Crataegus Azarolus è un albero da frutto originario dell’Asia Minore e Centrale, e comunemente viene chiamato Azzeruolo (sebbene esistano molti altri termini a seconda dei vari dialetti sparsi sulla nostra Penisola). Ne esistono diverse varietà, le più importanti delle quali sono quella rossa, più rustica, e quella bianca, un pochino più delicata.
Si tratta di una pianta tipica dell’antica tradizione italiana, anche se purtroppo ormai è poco utilizzata, dal momento che i frutti che produce detti anche “azarole o azerole“(simili a piccole mele di 3/5 cm di diametro), per le loro caratteristiche particolari, non sono facilmente commercializzabili.
Le piante possono raggiungere mediamente i 6/8 metri di altezza, arrivando al massimo ad una decina di metri; talvolta, possono anche assumere le sembianze di arbusti cespugliosi. Si tratta di esemplari caducifoglie che, con il sopraggiungere della primavera, iniziano a vegetare. Tra agosto ed ottobre, in maniera graduale, compaiono i frutti, la cui raccolta (rigorosamente manuale) avviene per l’appunto, di solito, all’inizio del mese di ottobre.
Si tratta di piante molto belle anche dal punto di vista ornamentale, specialmente nel periodo più intenso della fioritura (tra maggio e giugno), quando si rivestono di caratteristici fiori bianchi. Le foglie dell’azzeruolo bianco sono simili a quelle del biancospino, di colore verde intenso. Quelle dell’azzeruolo rosso, invece, hanno una forma più ovale e sono caratterizzate da un verde più intenso nella parte superiore ed una tonalità più chiara in quella inferiore. Il bordo delle foglie è seghettato.
COLTIVAZIONE DEL CRATAEGUS AZAROLUS (AZZERUOLO ROSSO)
Il Crataegus Azarolus predilige i terreni drenati e non eccessivamente compatti, ma si adatta bene anche nel caso di suoli più argillosi o calcarei. L’importante è che non vi sia troppo ristagno d’acqua. Il pH può essere compreso tra 6,8 e 8, quindi indicativamente può essere un terreno neutro o leggermente alcalino. Detto questo, è in ogni caso una pianta caratterizzata da un’elevata adattabilità: riesce a resistere molto bene in caso di prolungata carenza idrica e, al tempo stesso, sa affrontare perfettamente anche gli inverni più rigidi (anche – 15/20° C). Laddove possibile, è da preferire un’esposizione a sud-est oppure a sud-ovest. I pendii collinari sono quelli più indicati per il Crataegus Azarolus, grazie alla buona esposizione solare e al clima generalmente abbastanza mite: se crescono bene il leccio e la roverella, ad esempio, è senz’altro un luogo adatto anche per l’azzeruolo.
L’azzeruolo può prendere vita da un seme, tecnica però poco consigliata poiché ci vorrebbero troppi anni prima di arrivare ad avere una pianta che dia frutti, oppure si può propagare per innesto, utilizzando ad esempio un biancospino. In caso di coltivazione, non è necessario irrigare artificialmente, se non eventualmente nel primo anno e soltanto in caso di prolungata siccità (o comunque giusto per favorire l’attecchimento nella fase iniziale). Anche dal punto di vista della concimazione non sono necessari grossi interventi, e in ogni caso deve essere piuttosto blanda (un po’ di compost domestico o altro da interrare accanto alla base del tronco, ad esempio). Può essere utile, invece, eseguire la cimatura nella fase autunnale, in modo tale da favorire la nascita dei nuovi frutti l’anno seguente. La potatura deve essere eseguita in base alle comuni regole generali, più che altro per dare una forma armoniosa alla pianta e per eliminare eventuali rami secchi, malati, ecc.
La peggior malattia che può colpire l’azzeruolo è il cosiddetto colpo di fuoco batterico, tipico delle pomacee. Inoltre, è possibile che le piante vengano infestate dagli afidi, così come accade per i meli, oppure dalla Ragna delle rosacee o anche da altri insetti. L’azzeruolo può essere attaccato anche da determinate malattie, come la ruggine o altre, provocate da alcune specie di funghi.
PROPRIETA’ E UTILIZZI DEL CRATAEGUS AZAROLUS (AZZERUOLO ROSSO)
L’azzeruolo bianco è caratterizzato da frutti di medie dimensioni rispetto allo standard (vale a dire circa 50 grammi a frutto) e dalla forma leggermente appiattita. La buccia esterna è, per l’appunto, biancastra oppure di un colore vagamente giallino, mentre la polpa interna è color giallo crema ed ha un sapore estremamente dolce, ricco di aromi e con una punta di acidulo. All’interno vi sono sempre dei semi, al massimo 7, molto duri.
L’azzeruolo rosso, invece, prevede frutti dalla forma più sferica e molto piccoli, di solito raggiungono appena i 3 cm di diametro. La polpa interna ha un colore tra il giallo e il verdognolo e il sapore, comunque gradevole, risulta di solito più acidulo rispetto a quello dell’azzeruolo bianco.
Come utilizzare i frutti dell’azzeruolo?
L’azzeruolo, bianco o rosso che sia, non è un frutto che si può conservare molto a lungo. La cosa migliore è consumarlo subito, molto fresco, in modo tale da preservarne anche tutti i benefici e le proprietà di cui è ricco: infatti, è un buon diuretico, cardiotonico e ipotensivo, oltre ad essere un prezioso antiossidante. Ad esempio, può essere ottimo nelle macedonie oppure, se si vuole dare un tocco di originalità in cucina, per creare sfiziose insalate.
Diversamente, se si sceglie di non consumarlo subito, lo si può utilizzare per preparare ottime confetture o marmellate, o anche come base per liquori o grappe.