GUIDA ALLA COLTIVAZIONE DELLA ROSA VILLOSA

Tra le specie di piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae, la Rosa Villosa nota anche come “Karpatia” originaria del centro Europa e delle zone del Caucaso è molto appariscente e facile da coltivare; infatti, richiede una bassa manutenzione, ha una grande tolleranza al freddo e una buona resistenza ai parassiti. Questo esemplare è tra l’altro molto apprezzato per la sua robustezza, e si può gestire in condizioni di crescita tutt’altro che ideali tra cui ombra leggera, aria di mare (salsedine), temperature rigide, siccità e alta umidità. Le foglioline sono ellittiche, lunghe da 3 a 5 cm, grigio-verdi e pelose sopra e hanno un profumo alquanto resinoso. I fiori invece sono di una tonalità rosa pastello e possono arrivare fino a 5 cm di diametro. Inoltre sono composti da 5 petali con al centro una serie di pistilli dalle estremità arancioni, mentre nella parte bassa si presentano giallastri. I frutti sono sferici, allungati, spessi fino a 2,5 cm e di un colore rosso scuro. 

DOVE SI PUO’ COLTIVARE LA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa per la sua forma e per la tonalità pastello è un bella pianta che in un giardino o su un balcone rappresenta un punto focale molto decorativo. Inoltre è possibile piantarla tutto l’anno tranne che in un terreno ghiacciato, e nel periodo in cui la calura estiva supera i 30° C. Tuttavia è preferibile esporre l’impianto in una posizione soleggiata o parzialmente ombreggiata. La Rosa Villosa fiorisce tra l’altro nel periodo compreso tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Molte varietà tuttavia ripeteranno la fioritura, anche se quella iniziale di marzo sarà la più rigogliosa.

CLIMA IDEALE PER LA ROSA VILLOSA

Dal punto di vista del clima la Rosa Villosa preferisce quello temperato, anche se esperti botanici hanno rilevato che tollera temperature fino a -25°C. Nelle zone costiere questo fiore sopporta anche livelli di umidità più elevati, tollera bene i venti marini, la salsedine e la salinità del suolo, ed è abbastanza resistente alla siccità. Come con la maggior parte delle rose, anche questo esemplare avrà bisogno di un posto in pieno sole oppure parzialmente ombreggiato. 

TERRENO ADATTO PER LA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa preferisce un terreno sassoso, calcareo, sabbioso, asciutto, ricco e ben drenante con un’acidità di circa 5,6-6,5 pH. Tuttavia per la sua conclamata resistenza può tollerare anche terreni poveri e argillosi. Da ciò si evince che qualsiasi suolo è appropriato per farla crescere, come del resto è dimostrato in alcuni testi di botanica in cui si consiglia persino l’utilizzo di un terreno normale. In quest’ultimo caso, per ottimizzarne il drenaggio conviene miscelarlo con della torba sminuzzata oppure semplicemente ricoprirlo con delle foglie essiccate. 

MESSA A DIMORA DELLA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa per la sua indiscutibile bellezza sia in termini di forma che di colore, è l’ideale per rendere raffinato un qualsiasi contesto verdeggiante. Si tratta quindi di un esemplare che rappresenta una meravigliosa opportunità per coltivare qualcosa di gran fascino e di un certo successo. A margine va infine detto che quanta più luce solare si fornisce a questa pianta, tanto rigogliosa sarà la fioritura. 

COME SI COLTIVA LA ROSA VILLOSA

Piantare la Rosa Villosa è un processo che richiede alcune accortezze, per cui è fondamentale acquistare una piantina giovane presso un vivaio e trovare un luogo che soddisfi le condizioni di crescita adeguate. Premesso ciò, una volta individuata l’habitat adatto, va scavata una buca più profonda di 30 centimetri lavorando nel contempo il compost. Dopo l’innesto nel suolo, il suddetto foro va riempito con lo stesso terriccio in precedenza asportato. Innaffiature regolari e alcune concimazioni servono poi a rendere rigogliosa la fioritura, a nutrire la pianta e a scongiurare il rischio di malattie. Seguendo alla lettera queste semplici istruzioni, la Rosa Villosa una volta cresciuta è possibile anche propagarla a mezzo di talea ossia tagliando le punte all’estremità del gambo e lasciando almeno due foglie sullo stelo. La talea successivamente va inserita in un vaso riempito con un compost di qualità, e innaffiata leggermente per evitare che l’apparato radicale marcisca. 

IRRIGAZIONE DELLA ROSA VILLOSA

Nel periodo invernale ed in particolare nei mesi più freddi, la Rosa Villosa come le altre specie della famiglia delle Rosaceae si trova in una fase di riposo vegetativo e quindi non va irrigata, tenendo presente che le piogge tipiche del periodo sono più che sufficienti. In questo lasso di tempo si può tuttavia approfittarne per eseguire pacciamature e concimazioni. Nel periodo che coincide con i primi caldi ossia verso fine primavera, l’irrigazione può avvenire su base regolare senza però esagerare, anzi se è possibile conviene ottimizzare ulteriormente il drenaggio del suolo con l’aggiunta di ghiaia o lapillo. A margine va detto che prima di procedere con altri irrigazioni, è opportuno assicurarsi che il terreno sia del tutto asciutto. 

CONCIMAZIONE DELLA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa per svilupparsi nel migliore dei modi richiede anche una buona concimazione. L’utilizzo di pacciame organico è quindi ideale, poiché contribuirà a isolare il suolo durante la stagione fredda e a tenere a bada le erbacce nel periodo caldo oltre che aiutare a trattenere l’umidità. Inoltre va detto che rimuovendo abbastanza presto alcuni polloni della pianta è possibile controllarne la diffusione. Infine, per nutrire l’esemplare in oggetto è opportuno acquistare un fertilizzante specifico a lenta cessione da somministrargli nel periodo primaverile. A tale proposito è importante sapere che questa varietà di pianta spesso è sensibile ai fertilizzanti chimici per cui è opportuno annaffiarla prima di nutrirla. 

PRINCIPALI MALATTIE DELLA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa è una pianta che richiede meno manutenzione rispetto a molte altre specie della stessa famiglia, ma è suscettibile alle comuni malattie. Parti di piante infette da oidio devono quindi essere tagliate, altrimenti c’è il rischio che l’infezione se presente possa diffondersi ulteriormente. Esperti botanici consigliano tuttavia di trattare la Rosa Villosa con sostanze antimuffa proprio allo scopo di prevenire l’insorgere di malattie. Nel caso che la pianta sia colpita da fuliggine nota come stellare, è necessario rimuovere tutte le foglie malate ed in particolare quelle che si presentano con delle evidenti macchie nerastre, dopodiché conviene trattarle con appositi fungicidi eseguendo le istruzioni fornite dal brand produttore.

COLTIVAZIONE IN VASO DELLA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa si può coltivare anche in vaso e l’operazione è piuttosto semplice; infatti, da un esemplare adulto è possibile ricavarne una talea che va inserita in un contenitore di almeno 30 centimetri di diametro e altrettanto di profondità, utilizzando un terriccio di buona qualità. Interventi di potatura periodici e manutenzioni varie servono poi a mantenerla sana e rigogliosa. Una volta che nel vaso crescono altri esemplari di Rosa Villosa, si può anche procedere in modo inverso ossia prelevando ogni singolo esemplare mettendolo a dimora nel terrapieno di un giardino. A margine va aggiunto che in genere il suddetto tipo di rosa in un vaso può crescere sano e rigoglioso per almeno due anni. 

COME SI POTA LA ROSA VILLOSA

La potatura della Rosa Villosa oltre che necessaria per rinforzare i suoi steli è anche subordinata alla grandezza che si preferisce. Premesso ciò, va detto che è possibile potare la pianta quasi a livello del suolo in primavera se si intende mantenerla di dimensioni contenute, oppure procedere con una potatura minima dei vecchi steli e di alcuni polloni se si preferisce ottenere un cespuglio molto più grande e dall’aspetto naturale. Tuttavia la potatura per incoraggiare una nuova crescita e mantenere la pianta sempre piena va effettuata in primavera, evitando però di eseguire l’operazione se il clima è ancora gelido. 

RACCOLTA DELLA ROSA VILLOSA

La Rosa Villosa anche se non rappresenta la scelta ideale per creare il classico bouquet è tuttavia molto apprezzata dai giardinieri soprattutto come pianta ornamentale. Il raccolto dei cinorrodi (falsi frutti) viene effettuato in prossimità della stagione autunnale.

PROPRIETA’ E UTILIZZI DELLA ROSA VILLOSA

Il “falso frutto” dal color rosso intenso che viene prodotto dalla Rosa Villosa si presta per svariati usi; infatti, serve per creare marmellate, conserve, sciroppi e anche del tè. In erboristeria invece i frutti della Rosa Villosa della varietà Karpatia, vengono utilizzati anche per le loro notevoli proprietà antiossidanti e per contrastare alcune malattie. Da come si evince la Rosa Villosa è davvero particolare poiché contrariamente ad altre specie della stessa famiglia botanica cui appartiene, oltre ai classici fiori produce anche le suddette bacche commestibili. Inoltre va altresì aggiunto che i petali della Rosa Villosa hanno anch’essi delle notevoli proprietà; infatti, gli infusi consentono di preparare dei lassativi e dei tonici. I petali invece se essiccati consentono di ottenere la base per la nota acqua di rose molto apprezzata nel settore cosmetico per schiarire, tonificare e levigare la pelle del viso. Infine per quanto riguarda le foglie va detto che si prestano per preparare delle tisane adatte come astringenti e per risolvere svariati problemi intestinali.

CURIOSITA’ SULLA ROSA VILLOSA

Le rose di qualunque specie esse siano non smettono mai di stupire; infatti, a seconda del luogo in cui crescono possono riservare delle gradite sorprese. Ci sono ad esempio alcuni tipi di Rosa Villosa che crescono sulle cime della Carnia; essendo ricche di ghiandole basta strofinarle per ottenere un aroma davvero gradevole e che per certi versi assomiglia molto a quello delle Centifolie.