Il Morus Nigra, più comunemente conosciuto con il nome di gelso nero, rappresenta una pianta da frutto davvero molto intrigante. Nonostante negli ultimi anni sia finito un po’ nel dimenticatoio, è bene sapere che nei secoli scorsi, al contrario, ha goduto di una popolarità davvero notevole. Parliamo di un albero in grado di produrre dei sorosi, ovvero delle infruttescenze generate dalla fusione di più frutti veri, che al palato risultano essere dolci e gustosi. Per conoscere meglio tutte le caratteristiche di questa pianta e dei suoi frutti, abbiamo redatto una chiara e semplice guida, cercando di descriverla a 360 gradi.
LA PIANTA DEL GELSO NERO
La pianta del gelso nero deve le sue origini al continente asiatico, in Europa giunse solo in un secondo momento. Il gelso, grazie ad un robusto apparato radicale, risulta essere molto longevo e particolarmente resistente alle condizioni climatiche avverse e ai periodi di siccità. I rami tendono a formare delle chiome globose e le foglie, come quelle di altri alberi da frutto, cadono con l’arrivo della stagione invernale per poi ripresentarsi in primavera. Come accennato in precedenza, la pianta produce dei sorosi che, da un punto di vista botanico, sono dei falsi frutti; da un punto di vista estetico, invece, i gelsi neri sono molto simili a delle more di rovo, anche se non vi è alcun legame di parentela tra le due specie in questione! Infine, la fioritura è poco appariscente e, trattandosi di una pianta autofertile, è possibile ottenere dei frutti anche con un solo esemplare. Il gelso nero sta acquisendo, soprattutto negli ultimi tempi, una maggiore considerazione rispetto alla versione bianca (Morus Alba) che, essendo quella più gradita dai bachi da seta, ha conosciuto una diffusione iniziale maggiore. Ma che differenze ci sono tra le due qualità? Il Morus Alba o gelso bianco è un albero dalle dimensioni maggiori e che produce dei frutti dal sapore dolce e delicato. Si è diffuso in Europa anche grazie ad una spiccata resistenza alle temperature rigide. Il Morus Nigra nel periodo recente sta godendo delle luci della ribalta poiché, grazie a delle ricerche effettuate da diverse università americane ed europee, sono state dimostrate le sue proprietà benefiche. Ad esempio, si è visto che gli infusi realizzati dalle foglie di morus nigra hanno un’azione antibiotica davvero sorprendente o che la polpa, se utilizzata nella cosmesi, fornisce dei prodotti lenitivi e anti-age.
TERRENO E CLIMA IDEALE PER COLTIVARE UNA PIANTA DI GELSO NERO
Sempre più persone decidono di piantare dei gelsi neri, principalmente a causa della difficoltà con cui si possono reperire i suoi frutti che tendono deteriorarsi molto rapidamente. La coltivazione di questa specie fruttifera non richiede un grossissimo impegno ma è comunque necessario avere ben in mente alcuni principi. Ad esempio, dovremo sapere con precisione le caratteristiche del terreno, del clima e della messa a dimora; avendo chiari questi concetti, coltivare un morus nigra diviene un’operazione davvero molto semplice. Innanzitutto la scelta della posizione deve essere effettuata tenendo conto che, per il suo futuro sviluppo, la pianta richiede uno spazio cospicuo attorno a sé. Quindi il gelso nero dovrà essere ubicato all’interno di una circonferenza con un raggio di circa 5 metri (la versione bianca richiede più o meno 6 metri!). Potrebbe essere utile conoscere anche la propagazione della pianta; il morus nigra si può propagare per talea o tramite una riproduzione con i semi. La prima opzione risulta essere la più efficiente, in quanto consente di abbattere considerevolmente l’attesa del periodo produttivo della pianta. Ma cosa dovremmo sapere riguardo il terreno e il clima? Le piante del gelso, sia nero e sia bianco, si adattano abbastanza facilmente a situazioni anche non propriamente ottimali. Il motivo è sempre da ricercare nell’efficenza e nello sviluppo dell’apparato radicale che, anche in condizioni non molto favorevoli, consente comunque alla pianta di prosperare. In linea di massima il suolo ottimale dovrebbe essere morbido e ricco di micro costituenti inorganici. Consiglio fondamentale: è sempre meglio non eccedere con l’argilla poiché potrebbe ridurre l’ossigenazione del terreno e favorire i ristagni d’acqua che, naturalmente, rappresentano le condizioni ideali per lo sviluppo delle varie patologie. Il clima dell’Italia è ben tollerato dalle piante del gelso. Infatti, anche nelle zone più fredde, in cui la temperatura scende anche sotto lo zero, il morus nigra prospera serenamente. Tuttavia, avendo possibilità di scelta, è sempre meglio ubicare la pianta in una zona soleggiata e possibilmente protetta dal vento (responsabile del disseccamento durante il periodo estivo). Come accennato in precedenza, la pianta perde il suo rivestimento di foglie nella stagione invernale; pertanto, questo è sicuramente il periodo ideale per procedere al trapianto e sfruttare il momento di quiescenza, tenendo sempre in considerazioni le informazioni riguardo il terreno e il clima. Generalmente febbraio è il mese più propizio per il trapianto del gelso nero anche se, a partire da novembre, è già possibile procedere con la messa a dimora.
LA MESSA A DIMORA DEL GELSO NERO
Piantare un albero di gelso nero non è un’operazione particolarmente difficile, in quanto non si discosta da quello che si fa con un qualsiasi albero da frutto. Innanzitutto è necessario scavare una buca abbastanza generosa; normalmente, dovrebbe essere all’incirca 30-40 centimetri per ciascun lato e con almeno 50 centimetri di profondità. Successivamente bisognerà sistemare in posizione centrale la pianta e procedere con la copertura della buca. In questa fase è sempre utile arricchire il terreno con composti di concimazione, al fine di creare un habitat migliore per lo sviluppo della pianta. In ultima istanza, si dovrà bagnare, senza eccedere, il terreno attorno alla pianta messa a dimora.
LA COLTIVAZIONE DEL GELSO NERO
La coltivazione e la gestione della pianta di morus nigra, al pari della messa a dimora, non richiede grossi sforzi. Infatti, una volta piantata è possibile lasciarla sostanzialmente al suo destino. Bisognerà solo, periodicamente, procedere a delle potature e a delle concimazioni, verificando la presenza di eventuali aggressioni patologiche, per ottenere una resa produttiva soddisfacente. Nei prossimi paragrafi vedremo ciascun aspetto nel dettaglio.
CONCIMAZIONE ED IRRIGAZIONE DEL GELSO NERO
La gestione del terreno può avvenire mediante la tecnica dell’inerbimento monitorato che, di fatto, rende davvero minimo il lavoro del coltivatore. Anche se questa vegetazione spontanea sottrae materiale organico ed inorganico alla pianta, bisogna sempre considerare il vantaggio che essa comporta, ovvero la riduzione drastica della traspirazione del suolo. Inoltre, essendo le radici del gelso nero molto lunghe, esse riescono a reperire i nutrienti in profondità, senza subire particolari contraccolpi legati alla presenza delle erbe spontanee. Molto importante è invece il processo di concimazione che risulta essere molto utile. Non sarà necessario adoperarsi nella ricerca di chissà quale composto miracoloso, perché per ottenere dei risultati soddisfacenti, ci si potrà affidare al compost o al letame maturo che, all’inizio di ogni inverno, dovrà arricchire il terreno di coltura. Per quanto concerne l’irrigazione, bisognerà fare maggiore attenzione solo durante i primi due anni di crescita, ovvero quelli immediatamente successivi alla messa a dimora. Solo durante la stagione estiva sarà necessario irrigare con maggiore frequenza e regolarità le piante di morus nigra. Trascorsi i primi due anni e durante le altre stagioni, sarà possibile bagnare con minore costanza il terreno di coltivazione.
PRINCIPALI MALATTIE DEL GELSO NERO
Fortunatamente non sono molte le patologie che affliggono questa pianta sia perché essa mostra una buona resistenza e sia perché non vi sono molti parassiti specifici. Per questi motivi, i gelsi neri si prestano particolarmente bene alla coltivazione biologica. Infatti, per affrontare eventuali attacchi da parte di afidi e della cocciniglia, si possono utilizzare degli infusi a base di peperoncino o di aglio, ottenendo risultati soddisfacenti. Per quanto riguarda le malattie, un’azione importante per prevenirle, è quella di effettuare una corretta potatura che consenta un corretto circolo d’aria e un sufficiente filtraggio luminoso. Uno dei problemi più frequenti è la cosiddetta fersa del morus, ovvero una malattia caratterizzata dalla presenza di macchie scure sulle foglie, causata da un fungo patogeno. Per contrastarla bisognerà rimuovere le foglie cadute (nel periodo invernale) e procedere con dei trattamenti a base di rame (in primavera).
POTATURA DEL GELSO NERO
Come si è visto, in linea di massima, gestire una coltivazione di morus nigra non richiede grosso impegno. Infatti, anche la potatura non risulta complessa e, di conseguenza, può essere realizzata anche da utenti meno esperti. Lo scopo principale è quello di mantenere la forma originaria dell’albero, in modo tale da favorire il ricambio d’aria e il corretto passaggio della luce. Pertanto, qualche taglio grossolano o più vistoso, può essere comunque tollerato dalla pianta. Bisognerà solo fare attenzione a non sfoltire troppo la chioma per non rischiare di creare dei danni irreparabili.
RACCOLTA DEI GELSI NERI
I frutti sono sufficientemente maturi verso l’inizio dell’estate, ovvero nel mese di giugno. Come si fa a capire lo stato di maturazione del frutto? Un’indicazione preziosa arriva dal colore del frutto stesso che, nel caso del gelso nero, deve essere intenso ed omogeneo. Un altro aspetto da considerare è la facilità con cui il frutto si distacca dall’albero; se vi sono delle resistenze, allora bisognerà attendere un altro po’ di tempo.
COME UTILIZZARE I GELSI NERI
Questi frutti, simili a delle more, sono particolarmente adatti per realizzare delle gustose marmellate che, a loro volta, possono essere impiegate per la preparazione di vari dolci. I gelsi, sia neri che bianchi, possono anche essere essiccati, al fine di prolungarne il prolungarne il tempo di conservazione.
PROPRIETÀ DEI FRUTTI DEL GELSO NERO
I gelsi neri sono ricchi di antiossidanti, ma soprattutto di vitamina C e di vitamina K. Queste molecole organiche aiutano l’organismo ad affrontare il famigerato stress ossidativo e a proteggere le cellule da eventuali danni legati ad esso. Inoltre, la presenza di alcuni oligoelementi come ferro, manganese e potassio, garantisce il corretto funzionamento di un elevato numero di enzimi che regolano le attività vitali.
CURIOSITÀ SUL GELSO NERO
A testimonianza dell’antichità dell’ingresso del gelso nero in Europa vi è anche la Divina Commedia del sommo Dante Alighieri. Infatti, nel ventottesimo canto del Purgatorio, il poeta utilizza il gelso all’interno di una metafora, facendo riferimento al colorito rosso intenso del frutto.