FIOR D’ANGELO – PHILADELPHUS CORONARIUS

14,90

Vaso 3,5 lt / H 30-50 cm

Arbusto originario dell’Europa meridionale che viene volgarmente definito “Fior d’Angelo” in merito alla sua candida e profumata fioritura. Si sviluppa come grande arbusto dal portamento esuberante raggiungendo un’altezza di 2,5-3 m e altrettanti di larghezza. Fioritura abbondante che compare alla fine della primavera quando la pianta si ricopre di profumatissimi fiori bianchi a 4 petali e stami gialli, molto apprezzati anche dalle api. Dal momento che la fioritura avviene sui rami dell’anno precedente è consigliabile procedere con la potatura dopo questa fase. Tollera molteplici substrati e richiede un’esposizione di pieno sole o di mezz’ombra.

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Descrizione

LA PIANTA DI PHILADELPHUS CORONARIUS

La pianta Philadelphus Coronarius è rustica, presenta un profumo delicato e delle foglie caduche. È noto come Philadelphus, o Filadelfo, ma si chiama comunemente fior d’angelo. 

Questa pianta è tollerante e rustica, ottima sia coltivata in siepi lunghe sia isolata e i suoi fiori risultano candidi. Il Philadelphus Coronarius consiste in un arbusto la cui bellezza raggiunge il suo picco nel mese di Maggio. Il suo profumo è il principale motivo della sua popolarità, molto vicino a quello appartenente ai fiori d’arancio. 

Arbusto cespuglioso e folto, il quale se coltivato bene può arrivare a raggiungere 1,5 metri di larghezza e 2-3 metri di altezza. La sua crescita risulta più o meno rapida e dipende da molti fattori. Le piante sono costituite da foglie semplici, decidue, ovato-ellittiche e presentano delle nervature dal colore verde. 

I fiori sono invece semplici, semidoppi o doppi, e costituiti da 4 petali dal colore bianco panna. Hanno una misura pari a 3 o 4 centimetri di larghezza e sono a coppa. Possono presentarsi in gruppi di due o tre posti presso i rami, precisamente nella loro parte apicale, oppure in maniera isolata. 

DOVE SI PUÒ COLTIVARE IL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius consiste in una pianta rustica e per tale motivo si adatta perfettamente a gran parte delle zone d’Italia. Nello specifico, può crescere in modo rapido in climi caldi ma tollera il freddo fino a una temperatura massima di -15 gradi. Anche una zona a mezz’ombra può andare bene per la sua coltivazione, ma se si desiderano dei risultati ottimali le zone del tutto soleggiate sono maggiormente consigliate. 

Seppure il Philadelphus Coronarius possa essere coltivato anche in vaso, per una pianta molto più rigogliosa si consiglia una coltivazione in giardino. Il suo sviluppo è inoltre molto rapido.

CLIMA IDEALE PER IL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius, o Filadelfo, è una pianta che tollera i climi alquanto caldi oltre che resistere molto bene anche al freddo. Presenta inoltre una foglia caduca e una natura alquanto rustica. E’ consigliabile effettuare una pacciamatura solamente in caso di esemplari estremamente giovani per il primo inverno. 

ESPOSIZIONE IDEALE PER IL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius è in grado di sopportare il vento e la stagione consigliata per effettuare la messa a dimora è l’autunno.

Per quanto riguarda la luce, si raccomanda una zona che la esponga al sole diretto, ma per necessità si possono anche selezionare luoghi in mezz’ombra. In quest’ultimo caso è bene tenere a mente che la fioritura sarà minore. 

TERRENO IDEALE PER IL PHILADELPHUS CORONARIUS

Per la coltivazione del Philadelphus Coronarius si raccomandano terreni ben drenati e fertili, ma può tollerare anche terreni calcarei, argillosi e molto asciutti e si adatta a pH sia sub-acidi che alcalini.

MESSA A DIMORA DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius, è preferibile piantarlo o durante la stagione autunnale o in quella primaverile. Ogni terreno deve risultare ben drenato e le zone devono essere accuratamente soleggiate e presentare solo una parziale mezz’ombra. 

Una volta selezionato il posto ideale dove effettuare l’impianto si deve iniziare a lavorare il suolo in profondità. La buca deve avere delle dimensioni superiori rispetto alla zolla, all’incirca il doppio. 

Il colletto del Philadelphus Coronarius non deve inoltre andare troppo a fondo nel terreno, bensì dev’essere posto almeno qualche centimetro al di sopra del livello del suolo. Non richiede particolari cure, essendo una pianta rustica e resistente a temperature alquanto basse. In caso di minaccia di gelate però è bene proteggere le radici ponendo uno strato di pacciamatura abbondante, o in alternativa foglie secche e paglia. 

CURA E MANUTENZIONE DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Al fine di coltivare in maniera corretta il Philadelphus Coronarius si consiglia di preparare la buca d’impianto: queste dev’essere profonda e larga almeno il doppio rispetto al vaso dove prima era ospitata la pianta. Successivamente si deve verificare che il drenaggio sia ideale per il Philadelphus Coronarius.

Oltre all’acqua si raccomanda anche di utilizzare del concime organico o un fertilizzante granulare dalla cessione lenta apposito per gli arbusti da fiore. 

Una volta preparato accuratamente il terreno si può procedere con il trapianto del Philadelphus Coronarius, durante il quale è strettamente necessario che le radici restino intatte e non vengano danneggiate. Una volta posizionata con cura la pianta al centro si può riempire la buca con terriccio o terreno. 

IRRIGAZIONE DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius, per quanto riguarda l’irrigazione non necessita di particolari cure se non per i primi due anni dal trapianto. Passato questo primo periodo ha solo bisogno di acqua piovana, ma in periodi estivi o di lunga siccità è bene intervenire occasionalmente per garantirne il benessere. Si raccomanda inoltre di controllare il terreno affinché non resti eccessivamente inzuppato e stagnante. 

CONCIMAZIONE DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

In seguito alla concimazione effettuata durante il trapianto, si consiglia di effettuare ulteriori interventi durante l’anno. Qualora si utilizzi un fertilizzante a lenta cessione granulare sono necessari solo due interventi, in primavera ed estate.

E’ anche bene effettuare la concimazione mediante la cornunghia oppure lo stallatico a fine autunno inizio inverno, soprattutto se la pianta risulta debole. 

PRINCIPALI MALATTIE DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius, essendo una pianta rustica, è molto resistente ma può subire attacchi da parte di coleotteri, cetonie e afidi.

Gl afidi neri e verdi sono responsabili del danneggiamento del fogliame, in quanto divorano la linfa al suo interno. In questo caso si possono utilizzare degli insetticidi appositi per la loro eliminazione. 

I coleotteri e le cetonie sono invece responsabili del danneggiamento dei fiori e, al fine di debellarli, è possibile impiegare prodotti appositi. Infine, i funghi vengono eliminati mediante fungicidi e anticrittogamici a base di zolfo e rame. 

COLTIVAZIONE IN VASO DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius si può allevare sia in giardino sia all’interno di un vaso. Nel caso lo si voglia coltivare in vaso è bene sceglierne uno dalle dimensioni adeguate che andrà adattato nel corso del tempo con la crescita dell’arbusto. Tutti gli esemplari in vaso si possono mettere a dimora durante la stagione autunnale o quella primaverile. 

Si raccomanda di verificare sempre il drenaggio. 

POTATURA DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius, avendo una crescita alquanto rapida, necessita di una potatura abbastanza mirata a contenere il suo sviluppo e contenimento. E’ possibile potare i rami a fine estate in seguito alla fioritura: nello specifico, si devono potare prevalentemente quelli che hanno garantito la crescita dei fiori al fine di stimolare ulteriori produzioni.

FIORITURA DEL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il Philadelphus Coronarius prevede delle fioriture tra i mesi di Maggio e Giugno. I vari fiori vengono raccolti in cime, pannocchie o racemi. Sono composti da 4 petali di colore bianco. Il profumo ricorda molto quello dei fiori d’arancio e per tale motivo è estremamente gradevole.

CURIOSITÀ SUL PHILADELPHUS CORONARIUS

Il termine Philadelphus è un miscuglio dato dalle parole greche adelphò, amo e philéo. Questa pianta viene spesso affibbiata al faraone Tolomeo II, il quale sposò sua sorella Arsinoe in seguito alla sua ascesa al trono d’Egitto. 

I fiori di questa pianta sono inoltre noti come gelsomini della Madonna o fiori d’angelo, dato il loro splendido e duraturo profumo. Quest’ultimo viene anche utilizzato per prodotti cosmetici.

Il Philadelphus Coronarius non è una pianta tossica per l’uomo ma lo è per i felini, i quali fortunatamente non ne sono attratti, ma è di fondamentale importanza fare attenzione. Il Philadelphus Coronarius è anche ottimo per la coltivazione in una siepe.

Informazioni aggiuntive

Peso 3 kg
Dimensioni 20 × 20 × 190 cm

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