GUIDA ALLA COLTIVAZIONE DELL’ALBERO DEL MIELE

L’Evodia Tetradium Daniellii è un arbusto di tipo deciduo appartenente alla famiglia delle Rutacee. Si tratta tra l’altro di un esemplare compatto medie dimensioni, apprezzato per il suo aspetto attraente e per la facilità con cui può essere coltivato. Il suo portamento decorativo simile a un ombrello rende questa pianta ideale per allestire un giardino molto raffinato. Premesso ciò, per quanto riguarda il fogliame va detto che è lucido, verde scuro, costituito da grandi foglie disposte in modo pennato e che possono essere lunghe fino a 40 centimetri, e in autunno si presentano con varie sfumature di giallo e con toni ruggine. A tarda estate, l’albero viene avvolto da grappoli di fiori bianchi in miniatura portati in corimbi appiattiti, e che sono piuttosto aromatici tanto è vero che attirano le api. Per questo motivo l’Evodia Tetradium Daniellii viene definito l’albero del miele.

DOVE SI PUO’ COLTIVARE L’ALBERO DEL MIELE

Tollerante e facilmente adattabile, l’Evodia Tetradium Daniellii può essere coltivato con successo nella maggior parte dei terreni purché siano ben drenati, in pieno sole o parzialmente ombreggiati. Considerato un esemplare di medie dimensioni, l’albero in oggetto è adatto per giardini sia con una quadratura ampia che ridotta. Longevo e con un tasso di crescita lento, l’Evodia Tetradium Daniellii può raggiungere una lunghezza di oltre 12 metri e una larghezza fino a 4-8 metri quando è completamente maturo. Il suo fogliame altamente decorativo e l’abbondante produzione di fiori profumati, lo rendono un ottimo candidato per essere coltivato come esemplare di primario interesse nel giardino, piantandolo preferibilmente accanto ad arbusti globosi sempreverdi in modo da esaltare il suo caratteristico portamento ad ombrello.

CLIMA ADATTO ALL’ALBERO DEL MIELE

L’Evodia Tetradium Daniellii è un albero che in età adulta riesce a sopravvivere persino quando le temperature scendono a 20 gradi sotto lo zero. Tuttavia anche se non sarà infastidito dal gelo, apprezza comunque una posizione riparata in giardino ossia protetto dai venti forti e il pieno sole sopratutto in giovane età (6 o più ore di luce solare diretta al giorno).

TERRENO IDEALE PER L’ALBERO DEL MIELE

L’albero del miele con il nome botanico di Evodia Tetradium Daniellii cresce bene in quasi tutti i tipi di terreno siano essi basici oppure poveri. Tuttavia per la maggior parte di questi esemplari dei compost medi arricchiti con sostanze nutritive sono quelli maggiormente adatti specie se ben drenati. L’albero infatti teme tantissimo l’accumulo d’acqua che potrebbe far marcire l’apparato radicale. 

MESSA A DIMORA DELL’ALBERO DEL MIELE

La messa a dimora dell’Evodia Tetradium Daniellii può essere effettuata sia direttamente per seme che per trapianto di una pianta già formata. Il seme infatti va estratto dal frutto abbastanza maturo e conservato poi in un vaso con del terriccio appena umido, che va tenuto in un luogo chiuso ma areato e ad una temperatura intorno ai 20 gradi. Una volta che sono trascorsi una quindicina di giorni, il contenitore si può trasferire in un ambiente più freddo (non eccessivamente gelido) in modo che possa germogliare ed essere poi piantato direttamente nel suolo del giardino. Tuttavia, come alternativa si può lasciare ancora nel vaso fino a quando le giovani piantine raggiungono un’altezza di circa 10 centimetri. Il trapianto va tuttavia eseguito nel periodo in cui terminano le gelate notturne e la temperatura si mantiene costantemente sopra lo zero sia di giorno che di notte.

COME SI COLTIVA L’ALBERO DEL MIELE

Per coltivare l’Evodia Tetradium Daniellii e non si intende correre il rischio di perdere le giovani piantine a causa della loro sensibilità al gelo, bisogna tenerle d’occhio giorno per giorno e provvedere ad innaffiare il suolo se necessario. Inoltre se i venti sono ancora forti e tali da poter stressare le piantine, è opportuno proteggerle con delle coperture oppure con uno steccato in legno. Premesso ciò, va altresì aggiunto che se le piogge sono ancora frequenti è sempre meglio proteggere l’area intorno al piccolo fusto con del foglie essiccate, in modo da rendere ancora più ottimale il drenaggio del suolo e scongiurare quindi che il loro delicato apparato radicale possa marcire. 

IRRIGAZIONE DELL’ALBERO DEL MIELE

L’Evodia Tetradium Daniellii appena trapiantata necessita di regolari irrigazioni prestando però attenzione ad evitare che il dosaggio eccessivo possa provocare il marciume radicale. Tuttavia nei periodi in cui la siccità è costante è opportuno aumentare leggermente il dosaggio dell’acqua, e per fare in modo che tracimi lentamente nel sottosuolo conviene cospargere il terriccio di torba sminuzzata allo scopo di favorirne la lenta cessione. A margine va sottolineato che nelle giornate molto calde durante la fase di irrigazione, bisogna prestare attenzione a non bagnare il fogliame poiché potrebbe generare muffa una volta asciugato. Le innaffiature è comunque preferibile sempre effettuarle al tramonto o in presenza di un sole pallido. 

CONCIMAZIONE DELL’ALBERO DEL MIELE

L’ Evodia Tetradium Daniellii quando diventa adulto per la sua tendenza a crescere molto alto e in larghezza, di conseguenza sviluppa un apparato radicale ampio e profondo che gli garantiscono stabilità e resistenza sia ad un’eventuale siccità che al freddo intenso. Premesso ciò, va aggiunto che questa tipologia di albero non richiede molte cure, ma se si opta per una concimazione è assolutamente opportuno evitare l’uso di sostanze chimiche, bensì optare per dei fertilizzanti organici sporadicamente disponibili sia nei vivai che sui migliori store online.

PRINCIPALI MALATTIE DELL’ALBERO DEL MIELE

L’ Evodia Tetradium Daniellii è un albero molto desiderato dagli apicoltori per i suoi fiori produttivi e impollinati proprio da questi laboriosi insetti. Premesso ciò, per essere sicuri che l’arbusto cresca sano e forte bisogna valutare attentamente ogni anomalia che dovesse presentarsi su cortecce e foglie. Per fare un esempio c’è un fungo (Rhizoctonia) che nasce nel suolo e attacca le radici e la corteccia alla base dell’albero. Questo è in pratica lo stesso che brucia i giovani trapianti nell’orto e nelle aiuole. Da ciò si evince che la Rhizoctonia è praticamente presente dovunque, ma causa malattie solo quando le condizioni sono favorevoli per l’infezione. Nel caso dell’Evodia Tetradium radici danneggiate al trapianto (che non possono essere del tutto evitate), stress da siccità e troppa acqua sono tutti fattori che possono portare alla suddetta infezione fungina.

COLTIVAZIONE IN VASO DELL’ALBERO DEL MIELE

Per la propagazione dell’Evodia Tetradium Daniellii si utilizzano i semi che risultano molto vitali se trattati in maniera opportuna, e che germogliano solo dopo aver trascorso un certo periodo al freddo in modo da avere una soddisfacente un’attivazione enzimatica. Alla fine si possono trasferire all’esterno in zone non esposte al sole oppure in un vaso aspettando poi che si sviluppino le prime piantine. La coltivazione in vaso non è però definitiva, poichè anche se si opta per uno molto alto e largo il trapianto nel terrapieno è comunque necessario quando l’arbusto supera il metro di altezza. Infatti, bisogna tener conto che la crescita sarà costante e l’albero può arrivare fino a 10 metri nel giro di pochi anni, ossia se si trova in una condizione in cui l’apparato radicale crescendo proporzionalmente e non avendo spazio a sufficienza per espandersi potrebbe irrimediabilmente strozzarsi. 

COME SI POTA L’ALBERO DEL MIELE

Numerosi alberi e arbusti formano naturalmente una struttura ben ramificata e alcuni richiedono poca o nessuna potatura come nel caso dell’Evodia Tetradium Daniellii. L’arbusto in oggetto infatti può essere rovinato da potature eccessive, ed il metodo maggiormente adatto per sfoltirlo è quello che ne prevede una leggerissima. Nello specifico consiste nel rimuovere i germogli malati, danneggiati, congestionati o incrociati. Anche quelli che crescono in direzioni indesiderate possono essere eliminati in modo che l’albero cresca sano e della forma desiderata. A margine è importante sottolineare che dopo la potatura conviene pacciamare e soprattutto nutrire il suolo per consentire all’arbusto di attingervi, ed evitare quindi il rischio che possa stressarsi a seguito dei suddetti tagli. 

RACCOLTA DELL’ALBERO DEL MIELE

L’Evodia Tetradium Daniellii è un albero che da luglio fino ad agosto è ricoperto da grandi grappoli di fiori piatti dalle tonalità dal bianco al grigio e che attirano un gran numero di api. Per questo motivo sono molto ricercati dagli apicoltori che possono prelevare il miele verso la fine dell’estate. I fiori tra l’altro producono grappoli di semi da fine agosto a novembre, e hanno l’aspetto di capsule dal colore rosso vivo quando sono completamente mature, e poi si aprono per esporre il seme nero lucido che li rende particolarmente apprezzati da molti uccelli.

PROPRIETA’ E UTILIZZI DELL’ALBERO DEL MIELE

L’Evodia Tetradium Daniellii è un albero che nei fiori, nelle foglie ma soprattutto nei semi, si rende utile per la presenza di un gran numero di alcaloidi con azione antibiotica, analgesica, ricostituente, diuretica e astringente. Il miele ricavato ha un alto valore nutritivo e proprio per questo motivo generalmente viene lasciato proprio alle api stesse dato il suo scarso valore commerciale. Dall’albero si possono tra l’altro prelevare i peduncoli piuttosto spessi che sorreggono i frutti e i semi, ed entrambi si rivelano utili per preparare infusi e tisane dalle notevoli proprietà antisettiche ed antivirali.

CURIOSITA’ SULL’ALBERO DEL MIELE

Parlare di api e miele nella storia deve sempre includere la Cina sud-occidentale; infatti, secondo l’antica medicina il miele ha un carattere equilibrato e agisce secondo i principi dell’elemento Terra entrando nei canali del polmone, della milza e dell’intestino crasso. L’Evodia Tetradium Daniellii era già noto durante la dinastia Xin intorno al 220 a.C. ed un libro di medicina cinese asseriva che chi assumeva spesso il miele poteva tenersi in forma, curare l’indigestione e usarlo per legare insieme altri ingredienti.