Descrizione
LA PIANTA DI ALBIZIA JULIBRISSIN
Conosciuta anche come Acacia di Costantinopoli o Mimosa di Costantinopoli, l’Albizia Julibrissin è una pianta arbustiva ed è apprezzata per lo splendido connubio tra foglie e fiori.
La sua origine si colloca in Asia orientale, sud-occidentale e subito ha ricordato la più note specie delle acacie per la forma a ombrello della sua fronda.
L’Albizia Julibrissin è quella più utilizzata a livello ornamentale, per la graziosità dei suoi fiori che vanno dal rosa al giallo tenue.
In questo articolo vedremo quali sono le sue principali caratteristiche e come coltivarla correttamente per renderla il focus ornamentale del proprio giardino.
COLTIVAZIONE DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
L’Albizia Julibrissin si compone di un tronco inizialmente liscio e sottile, che nel corso del tempo diviene rugoso e robusto per sopportare un’altezza che può arrivare fino a 10 metri se le condizioni climatiche e del terreno sono quelle idonee.
Le foglie sono caduche e dalla forma allungata, di un verde intenso per la maggior parte dell’anno, mentre le infiorescenze sono bulbose e danno vita a fiori di colore bianco rosato con sfumature gialle.
Questi si raggruppano in pannocchie dallo stame rosa piuttosto lungo.
Il frutto dell’Albizia Julibrissin, invece, è un legume dalle dimensioni piuttosto grandi.
Vediamo quindi come mettere la pianta nelle condizioni di svilupparsi scegliendo la sua corretta collocazione.
CLIMA IDEALE PER L’ALBIZIA JULIBRISSIN
L’Albizia Julibrissin è una pianta molto diffusa perché estremamente versatile e capace di adattarsi a diverse condizioni climatiche.
In linea generale, preferisce un clima di tipo temperato, tipico dell’area mediterranea, e proprio per quello motivo dall’Asia si è diffusa così rapidamente nel Vecchio Continente.
Tuttavia, se la temperatura scende la pianta è capace di sopportare anche gelate di media intensità, sopportando un clima fino a -15 gradi.
Tuttavia, se sono previste consistenti gelate per un tempo prolungato, il consiglio è fare una pacciamatura alla base dell’Albizia Julibrissin, sopratutto in caso di giovani esemplari.
Puoi scegliere sia un giardino sia un terrazzo, anche se si tratta di una pianta che certamente si sviluppa meglio a terra e può raggiungere la sua massima altezza di 10 metri circa.
ESPOSIZIONE IDEALE PER L’ALBIZIA JULIBRISSIN
Per quanto concerne l’esposizione, l’Albizia Julibrissin mostra ancora una volta la propria versatilità e lo spirito di adattamento, poiché ama sia i raggi diretti del sole sia invece un posizionamento più defilato.
Puoi posizionarla in vaso o in giardino in un’area di mezza ombra, mettendola a dimora nel corso dell’autunno e dell’inverno.
Parliamo di una pianta che vive tranquillamente senza la luce diretta e pertanto può occupare quegli angoli semiombreggiati che invece sono fonte di sofferenza per altre piante, ma anche quelli più esposti ai raggi solari se annaffiata nella maniera corretta e con costanza, soprattutto nel corso della stagione estiva.
TERRENO IDEALE PER L’ALBIZIA JULIBRISSIN
La scelta del terreno è molto importante quando si acquista un’Albizia Julibrissin, poiché determina la sua crescita e uno sviluppo sano e forte del tronco.
Come accennato, potrai scegliere di piantarla sia in un giardino a terra sia all’interno di un vaso, ma in questo ultimo caso seleziona un vaso abbastanza grande, così da non dover compiere un numero elevato di rinvasi nel corso del tempo. Soluzione che si rivela comunque limitata ad un certo periodo di tempo.
La crescita avviene infatti in maniera rapida e quindi è opportuno lasciare spazio alla radici che si sviluppano, sia in senso orizzontale sia verticale.
Opta per un terreno fertile e ben coltivato, dal pH leggermente acido, caratterizzato da una componente di sabbia piuttosto grossolana, con lo scopo di drenare l’acqua.
La pianta soffre infatti notevolmente i ristagni idrici e pertanto la terra si deve mantenere fresca, umida, ma mai troppo bagnata.
MESSA A DIMORA DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
Questa pianta viene essere messa a dimora in terreni di medio impasto, optare per un mix di humus, sabbia drenante e terriccio, in modo da evitare i ristagni di liquidi.
La dimensione della buca dovrebbe essere di circa 1 metro per poter mettere la pianta e permetterle di svilupparsi in tutta la sua altezza.
L’irrigazione deve avvenire con cadenza frequente nella stagione estiva e più di rado in inverno, affidandosi solo all’acqua piovana.
Puoi usare un concime organico o un fertilizzante per velocizzare la crescita.
CURA E MANUTENZIONE DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
Essendo l’Albizia Julibrissin una pianta davvero versatile e adattabile, anche la fase della coltivazione non si rivela troppo impegnativa.
Tuttavia è opportuno prendere una serie di accorgimenti riguardo l’annaffiatura e la concimazione, per favorire la crescita e la salute della specie.
IRRIGAZIONE DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
L’Albizia Julibrissin richiede una notevole quantità di acqua, soprattutto nel corso della stagione estiva, poiché il pericolo è che in seguito a stress idrici le foglie si ingialliscano.
Tuttavia bisogna stare molto attenti a non creare dei ristagni di acqua e delle pozze, perché in questo modo le radici marciscono e il fusto si rovina.
Certamente se il terriccio è come quello sopra descritto, ricco di sabbia grossolana, è più improbabile che questo non accada.
Il consiglio è di ridurre le annaffiature nel corso dell’inverno e renderle invece più frequenti in primavera e soprattutto in estate, seguendo il clima e la potenza dei raggi solari che progressivamente cresce.
CONCIMAZIONE DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
La concimazione dell’Albizia Julibrissin è utile eseguirla periodicamente ma senza esagerare con le quantità, essendo queste delle piante azotofissatrici.
Potrai in ogni caso aggiungere al terriccio del concime organico oppure un fertilizzante granulare, che aiutano lo sviluppo del vegetale.
Se noti che il terriccio si impoverisce nel corso del tempo o attorno sono posizionate delle piante diverse che assorbono il nutrimento, il consiglio è di ripetere questa operazione ogni stagione, anche se la coltivazione avviene all’interno di un’area limitata come il vaso.
PRINCIPALI MALATTIE DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
Possiamo considerare l’Albizia Julibrissin una pianta piuttosto fortunata rispetto a molte altre specie, perché non è particolarmente soggetta a nessuna malattia stagionale o continua.
Uno dei nemici più noti è però la psilla, un insetto che si è sviluppato velocemente nell’area mediterranea negli ultimi anni, soprattutto in alcune regioni italiane.
L’insetto sverna di fatto sull’Albizia Julibrissin e cresce insieme a lei, pertanto non è raro trovare sulla sua superficie, in contemporanea, sia le uova sia l’esemplare in età adulta.
Numerosi sono i danni che la pianta può subire se viene colpita da un’infestazione di questo genere.
In primo luogo viene succhiata via la linfa, portando a una disidratazione dell’esemplare e quindi a seccare foglie e fusto.
In secondo luogo, viene prodotta una sorta di cera che ricopre i rami e la fronda, rendendola opaca e impedendo alle foglie di respirare come dovrebbero.
Per risolvere il problema prima che sia troppo tardi, puoi usare dei prodotti appositi per la lotta contro questi parassiti.
COLTIVAZIONE IN VASO DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
Come affermato, l’Albizia Julibrissin non ha alcun problema a essere coltivata in vaso, anche se ovviamente riesce a crescere nel massimo del suo splendore solo all’interno di un giardino e di conseguenza si rivelerà una soluzione temporanea.
Optando per un vaso di medie o grandi dimensioni, però, si evita la fase del continuo rinvasamento, rimandando questa operazione di diverso tempo.
Il terriccio di base deve essere anche in questo caso fertile, con una componente di sabbia grossolana e dal pH leggermente acido.
Puoi usare piccole quantità di fertilizzanti granulari o di concime organico per favorirne la crescita.
Il vaso può essere posizionato sia al sole sia in una zona di mezza ombra, poiché la pianta si adatta discretamente a diverse esposizioni.
POTATURA DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
Per quanto concerne la potatura dell’Albizia Julibrissin, si può procedere al termine dell’inverno oppure all’inizio della primavera, con lo scopo di eliminare i rami secchi.
In questa fase si può accorciare parte della chioma se questa diventa troppo invadente, soprattutto se parliamo di un arbusto da vaso che dovrebbe contenere le sue dimensioni.
Il consiglio è di procedere con piccoli tagli netti ma senza mai esagerare, lasciando ai rami la possibilità di germogliare in tutta la loro interezza. Le potature sono infatti limitate al contenimento e alla forma.
FIORITURA DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
I fiori dell’Albizia Julibrissin sono la componente più graziosa della pianta, poiché si raccolgono in pannocchie colorate che vanno dal bianco al rosa tenue, passando per il giallo.
Fioriscono rapidamente nella tarda primavera o all’inizio dell’estate sino a settembre, rendendo la fronda decorativa e avendo una superficie che ricorda quella della seta.
Alla fine di agosto il fiore tende a lasciare posto al frutto, che si sviluppa nel corso dell’autunno e dell’inverno, cadendo al termine di questa stagione.
Si tratta di un legume di medie dimensioni, che non è commestibile per l’uomo, come tutte le altre componenti della pianta che, se ingerite involontariamente, possono divenire tossiche per l’uomo.
UTILIZZI DELL’ALBIZIA JULIBRISSIN
L’Albizia Julibrissin viene usata principalmente per scopo ornamentale e si può trovare in terrazzi e giardini privati, così come in parchi pubblici.
La sua versatilità le consente infatti di essere collocata sia al sole sia in mezz’ombra, senza richiedere particolari cure se non quella di essere annaffiata con costanza nel corso dell’estate.
Se impiantata nel terreno, la pianta adulta sopravvive anche grazie all’acqua piovana, a patto che non si formino ristagni idrici che possono risultare mortali.
Non sono attestati altri usi di questa variante se non quello puramente decorativo.
CURIOSITÀ SULL’ALBIZIA JULIBRISSIN
L’Albizia Julibrissin è una pianta conosciuta anche come Mimosa o Acacia di Costantinopoli, attribuendo la sua origine a questa civiltà millenaria, come ornamento dei palazzi imperiali della città.