Descrizione
DESCRIZIONE GENERALE DEL LABURNUM ANAGYROIDES-MAGGIOCIONDOLO
Il maggiociondolo (nome scientifico Laburnum Anagyroides) è un albero di piccole dimensioni, appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Questa pianta è tipica dell’Europa meridionale ed è molto diffusa soprattutto nella Francia del Sud, ma si può trovare anche sulle Alpi e sugli Appennini, oltre che nell’area dei Balcani. Il piccolo albero caducifoglio è famoso per i suoi fiori a grappolo pendulo, di colore giallo oro.
Il maggiociondolo può raggiungere fino a 6 metri di altezza, mentre la fioritura si presenta in grappoli, che possono raggiungere i 25 cm di lunghezza. La fioritura avviene in genere nel mese di Maggio.
Dopo una prima fase di fioritura, compare il frutto leguminoso, caratterizzato da semi neri non commestibili per l’uomo.
Per la bellezza della sua rigogliosa e profumata fioritura, questo albero viene spesso scelto nella composizione di piccoli boschi o siepi ornamentali, sia in pianura, sia in collina e nella realizzazione di parchi e giardini di città.
Il Laburnum Anagyroides predilige un’esposizione soleggiata ed è perfetto come pianta per abbellire il giardino; piuttosto resistente, questo albero sopravvive anche a temperature rigide, che raggiungono diversi gradi sotto lo zero.
Le foglie del Laburnum, di colore verde brillante, sono piccole e di forma ellittica, composte da un lungo picciolo, con la pagina superiore liscia e la pagina inferiore ricoperta da peluria.
Il tronco è caratterizzato da una corteccia liscia di colore marrone scuro, con rami verdi da cui pendono i grappoli con fiori e foglie. La chioma è espansa, di portamento arbustivo.
Il legno che si ricava dal maggiociondolo è molto duro e particolarmente pregiato, infatti quello degli esemplari più vecchi può essere usato al posto dell’ebano. Il maggiociondolo è conosciuto anche come falso ebano, o avorniello.
DOVE SI PUÒ COLTIVARE IL LABURNUM ANAGYROIDES
Il Laburnum Anagyroides si può coltivare facilmente in quasi tutti i tipi di terreno, purché ben drenati. In Italia, il maggiociondolo cresce in quasi tutto il paese, stenta nelle isole. Non ama infatti i climi troppo caldi, né la salsedine. In particolare, nel nostro Paese è annoverato tra le specie autoctone (o naturalizzate) utilizzate nella composizione di siepi campestri, fasce tamponi e boschetti in base a quanto previsto dal PSR 2014/2020 della Regione Veneto (Programma di Sviluppo Rurale).
Scelto come pianta ornamentale nella realizzazione di siepi e boschetti, il maggiociondolo può essere utilizzato anche come singolo esemplare per l’abbellimento di giardino e terrazzo grazie alle coltivazioni in vaso oppure accostato a esemplari di glicine giapponese (Wisteria floribunda) che fiorisce nello stesso periodo.
L’unica accortezza che si consiglia di adottare nella coltivazione è quella di porre la pianta fuori dalla portata di bambini e animali, che potrebbero ingerirne i frutti.
In natura, è facile trovare il Maggiociondolo nei pressi dei boschi di latifoglie.
IL CLIMA PIÙ ADATTO AL LABURNUM ANAGYROIDES
L’habitat ideale per la crescita del Laburnum Anagyroides è temperato e moderatamente umido. La pianta preferisce i climi più freschi. Questo piccolo albero è capace di resistere anche alle temperature più rigide che sfiorano i -15°C.
Nella coltivazione del maggiociondolo è importante regolare soprattutto l’esposizione della pianta, che deve essere orientata il più possibile verso la luce e mantenere costantemente elevata l’umidità del terreno.
Nemico dei climi troppo caldi e asciutti, il Laburnum teme anche i venti carichi di salsedine, che soffiano sulle zone costiere; per questo motivo, la pianta è rara nel Sud del nostro Paese.
ESPOSIZIONE DEL LABURNUM ANAGYROIDES
L’esposizione di questo albero deve essere orientata il più possibile verso la luce, pertanto è consigliabile collocare la pianta direttamente in pieno sole; tuttavia, il Laburnum può crescere anche in zone di semi-ombra, sebbene il contatto diretto con i raggi solari favorisca una fioritura più rigogliosa.
IL TERRENO PIÙ ADATTO AL LABURNUM ANAGYROIDES
Il terreno prediletto dal maggiociondolo è umido e di tipo calcareo, oppure argilloso. Nonostante ciò, la pianta riesce a crescere bene su qualsiasi tipo di terreno, purché debitamente drenato. Evitare i ristagni d’acqua, consente di prevenire la marcescenza delle radici.
MESSA A DIMORA DEL LABURNUM ANAGYROIDES
La messa a dimora del Laburnum Anagyroides prevede diversi passaggi: si comincia scavando una buca nel terreno, profonda all’incirca quanto le radici della pianta, ma più larga rispetto alla zolla da impiantare; dopo aver messo la pianta a terra, è opportuno aggiungere del letame o del compost, mischiandolo al terreno con cui viene ricoperta la buca. Infine, annaffiare la pianta.
I periodi in cui è preferibile mettere a dimora il Laburnum Anagyroides sono l’autunno e la primavera.
COME SI COLTIVA IL LABURNUM ANAGYROIDES
Il maggiociondolo è una pianta facile da coltivare e non di rado cresce spontaneamente nel nostro Paese, infatti, a parte un terreno ben drenato, non presenta particolari esigenze. È possibile coltivare un singolo esemplare o una siepe a terra o in vaso prima della messa a dimora.
IRRIGAZIONE DEL LABURNUM ANAGYROIDES
Il maggiociondolo adulto va irrigato solo quando il terreno è secco: in questo modo è possibile mantenere l’umidità necessaria alla pianta, senza correre il rischio di creare ristagni d’acqua. Per questo motivo, è bene annaffiare la pianta solo in estate, mentre in inverno sono sufficienti le acque piovane. Le piante più giovani, invece, devono essere annaffiate con regolarità.
LA CONCIMAZIONE DEL LABURNUM ANAGYROIDES
Per concimare la pianta del maggiociondolo è possibile utilizzare concimi a lenta cessione durante la stagione primaverile; il concime organico, invece, può essere collocato alla base della pianta in autunno.
LE PRINCIPALI MALATTIE DEL LABURNUM ANAGYROIDES
La letteratura scientifica non riporta particolari malattie o parassiti che attacchino il Laburnun Anagyroides, che in generale risulta essere una pianta molto robusta.
COLTIVAZIONE IN VASO DEL LABURNUM ANAGYROIDES
Il Laburnum Anagyrides può essere coltivato anche in vaso: occorre scegliere un vaso dalle dimensioni adatte, adeguate a contenere l’intera zolla con le radici della pianta; il contenitore deve essere provvisto di fori per il drenaggio dell’acqua.
Per la coltivazione in vaso, si consiglia di scegliere un terriccio alcalino o acido, purché ben drenato, evitando i ristagni d’acqua; è opportuno annaffiare la pianta in vaso almeno una volta a settimana o comunque quando il terreno appare secco. All’inizio della primavera, è possibile fertilizzare il terriccio in vaso con l’aggiunta di compost naturale o di un fertilizzante.
Si consiglia di posizionare il vaso alla luce diretta del sole.
LA POTATURA DEL LABURNUM ANAGYROIDES
È possibile procedere alla potatura del maggiociondolo quando arriva l’inverno, se risulta necessario recidere rami danneggiati o rotti durante la stagione invernale o per riordinare l’aspetto della chioma. Le potature necessarie sono solo di contenimento.
LA FIORITURA DEL LABURNUM ANAGYROIDES
La fioritura del maggiociondolo è rigogliosa e profumata, dà origine al nome stesso della pianta e assume la caratteristica forma del grappolo pendulo, dal colore giallo acceso. I grappoli sono di discrete dimensioni, raggiungendo i 25 cm di lunghezza, ma in alcune varietà possono sfiorare i 30 cm o addirittura i 60 cm.
La fioritura inizia normalmente nel mese di Maggio e dura almeno fino a Luglio.
PROPRIETÀ E UTILIZZI DEL LABURNUM ANAGYROIDES
Il Laburnum Anagyroides è una pianta utilizzata per abbellire i giardini, dando vita a meravigliose composizioni in abbinamento con altre piante, ma non può avere altri utilizzi, in quanto si tratta di una pianta velenosa, i cui semi in particolare, composti da citisina, sono letali per l’essere umano e anche per alcuni animali. Nei casi meno gravi, ingerire semi di maggiociondolo causa comunque intossicazione, con sintomi quali vomito, sudori freddi e crampi addominali.
Per poter utilizzare i semi della pianta, è necessario sottoporli a particolari trattamenti che ne eliminano la tossicità: in particolar modo, la citisina è nota nel mondo farmaceutico, perché può essere usata come aiuto per i fumatori che desiderano smettere di fumare.
CURIOSITÀ SUL LABURNUM ANAGYROIDES
Il maggiociondolo è una pianta famosa sin dall’antichità sia per la sua bellezza, sia per la sua pericolosità. Se da un lato, con la bellezza della sua vistosa fioritura, annuncia l’arrivo della bella stagione, dall’altro è potenzialmente letale, per quanti ne ingeriscono i semi, che vengono sparsi sul terreno dalla pianta stessa; anche le singole parti dell’albero, come foglie e corteccia, sono tossiche. Inoltre, nell’antichità il legno flessibile dei suoi rami, era utilizzato nella produzione di archi da combattimento, pertanto la pianta veniva non di rado associata al pericolo. Tuttavia, sono noti anche altri utilizzi più virtuosi del legno di Laburnum, ad esempio nei lavori pregiati di ebanisteria, grazie alla sua fibra resistente; inoltre, in passato il legno di avorniello veniva utilizzato per la costruzione di recinzioni, steccati e pergolati: per questo motivo era molto apprezzato per la costruzione delle palizzate veneziane.
In Italia c’è una leggenda legata al maggiociondolo, secondo la quale la guerriera Maja, originaria dell’Anatolia centro-occidentale, si spinse fino in Abruzzo, sul Monte Paleno, per raccogliere una pianta rara, capace di guarire il figlio Mercurio, ferito durante una battaglia; ma le nevi impedirono alla madre di trovare in tempo la pianta, causando la morte di Mercurio. Fu così che Giove, secondo quanto narra la leggenda, fece crescere sul Monte Pelano il maggiociondolo e da allora, in onore della guerriera Maja, il complesso montuoso abruzzese fu chiamato Majella. Sempre alla bella guerriera, la leggenda vuole ispirato il nome del mese di Maggio, proprio il periodo in cui avviene la fioritura del Laburnum Anagyroides.