Descrizione
Il Lampone Giapponese (Rubus Phoenicolasius), talvolta definito anche volgarmente uva giapponese, è una pianta arbustiva appartenente alla vasta famiglia delle Rosacee, la cui origine si ritrova nell’Asia (la pianta è nativa del nord della Cina, Giappone e Corea). La pianta si caratterizza per la produzione di piccoli frutti commestibili, dall’aspetto molto simile ai lamponi (si tratta di piccole bacche rosse dal sapore gustoso). Dal punto di vista fisico l’arbusto può arrivare ad altezze anche molto elevate (fino a 3 metri), le foglioline si presentano con dei margini seghettati e l’apice acuto. I fiori dall’ispido racemo del lampone Giapponese si caratterizzano per un bel colore rosso o rosato. La pianta è molto spinosa e vigorosa, costituita da molti tralci lunghi con i frutti caratterizzati da un intenso color rosso rubino, di una grandezza di circa 1,5cm di diametro. Anche il sapore dei frutti è piuttosto consistente: dolce ma con un caratteristico retrogusto acidulo, sapore che ben si presta per dolci e dessert. La pianta ha una resistenza notevole alle basse temperature: è in grado di tollerare le gelate invernali e ha una forte resistenza alle malattie, comunque prevenibili con i giusti accorgimenti. Tutte queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta alla coltivazione, anche in vaso, molto semplice da realizzare. Vediamo altri aspetti del Rubus Phoenicolasius, dove si può coltivare, il metodo migliore per trattare le eventuali malattie e la coltivazione in vaso.
COLTIVAZIONE DEL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Il Rubus Phoenicolasius è in fiore nel periodo estivo, compreso tra giugno e luglio, ma i suoi frutti maturano perlopiù nel periodo di fine luglio/agosto fino al mese di settembre. Per la sua buona crescita e maturazione dei frutti predilige gli ambienti molto luminosi e necessita di essere coltivata in terreni ben drenati (il suolo deve essere sempre umido ma è bene evitare i ristagni d’acqua). È bene invece evitare di coltivare la pianta in un terreno argilloso pesante, che potrebbe provocare ristagni d’acqua e provocare il marciume delle foglie. In alternativa si può prendere in considerazione l’idea di utilizzare terreni che facilitano il drenaggio, al posto di suoli umidi e piatti. Sebbene sia molto resistente al freddo, la Rubus Phoenicolasius tende a gelare a circa -18° C: una temperatura troppo bassa può infatti causarle dei danni, anche se è in grado di recuperare e rinsavire in breve tempo. Questa specie di lampone, oltre che di coltivazione e dunque capace di restituire dei frutti gustosi e salutari, è anche una pianta ornamentale: spesso viene coltivata in vaso proprio per abbellire balconi e giardini, grazie al suo intenso colore rosso rubino. I suoi frutti commestibili, come si vedrà in seguito nei dettagli, sono ricchi di proprietà e vitamine salutari. La sua coltivazione può avvenire anche in vaso, con l’unica accortezza di rispettare alcune regole fondamentali per favorire la crescita ottimale della pianta.
CURA, MANUTENZIONE E MESSA A DIMORA DEL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Il lampone Giapponese, come si è visto sopra e comunemente ad altre specie, è una pianta che resiste bene alle gelate, e anche per questo è molto semplice da coltivare (solo in presenza di vento esiste il rischio che i frutti rimangano piccoli, ma in questo caso è bene proteggere le piante con dei frangivento, o coltivarle in zone ben riparate). Andando nel dettaglio, la pianta del Rubus Phoenicolasius per essere coltivata necessita di suoli leggermente acidi e ben drenati (umidi), che abbiano il sole diretto o comunque in semi-ombra (l’ombra deve essere leggera), e soffre se posizionata in luoghi esposti ai forti venti. Necessita di una posizione al sole o all’ombra, l’importante che quest’ultima sia parziale. Se la pianta viene coltivata in giardino si possono piantare dei cespugli lungo i muri di recinzione dei giardini. Per preparare adeguatamente il terreno per la messa a dimora della pianta, in particolare, è consigliabile effettuare una vangatura del terreno, in modo da aggiungere del letame maturo o del compost. Anche se le giovani piante acquistate sembrano piccole è preferibile lasciare almeno 60-80 centimetri tra una pianta e l’altra, evitando di piantarle in profondità. Il terreno su cui vengono impiantate le giovani piante deve aderire molto bene alle radici, in modo da evitare la formazione di sacche d’aria (va infatti considerato che le radici non avvolte completamente dal terreno, potrebbero non assorbire adeguatamente il nutrimento necessario per il loro sviluppo). È poi consigliabile sistemare dei tutori per sostenere le piante, perché i tralci con i frutti possono raggiungere un certo peso consistente, per sostenere il quale è necessario usare pali e fil di ferro. L’irrigazione della pianta deve essere regolare e costante, ma evitando i ristagni d’acqua (è bene irrigare regolarmente anche durante la fioritura e la fruttificazione). Nel corso della stagione primaverile è necessario dare alla pianta del concime granulare NPK, senza eccedere con le quantità.
COLTIVAZIONE IN VASO DEL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Coltivare il lampone Giapponese, ad esempio su un balcone, non richiede particolari accorgimenti, ma è bene scegliere un vaso di grandi dimensioni tenendo conto che una delle caratteristiche più peculiari del Rubus Phoenicolasius è quella di svilupparsi in forma di cespuglio molto fitto (va tenuto conto di questo particolare per determinare lo spazio da dedicare a questa pianta, soprattutto al momento dell’impianto). Per il resto valgono le stesse considerazioni suddette: la pianta deve essere impiantata in un terreno ben drenato, esposto al sole o all’ombra parziale, irrigata regolarmente e costantemente evitando i ristagni d’acqua.
PRINCIPALI MALATTIE DEL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Oltre alle gelate invernali, il Rubus Phoenicolasius è in grado di resistere notevolmente alle malattie e agli attacchi di parassiti, anche se, come tutte le piante, può essere interessata da fogliame marcio, secco e infettato; e in particolare di insetti come i coleotteri fogliari che possono attaccare le piante rosicchiando foglie e petali anche in modo grave causando piccoli fori rotondi sulla sua superficie. Il lampone Giapponese peraltro, come altre piante, può essere interessata anche dalle macchie brune: questa infezione può causare la comparsa di macchie sulle foglie, nei cui casi di lieve entità non è necessario intervenire (si consiglia l’eliminazione delle foglie solo nel caso in cui il fogliame sia largamente interessato dalla malattia). La stessa cosa vale anche per eventuali macchie nere: in questi casi è bene eliminare le foglie malate e ricorrere a un fungicida. Un’altra causa capace di provocare il deperimento della pianta del lampone Giapponese così come di altre specie, è il marciume fogliare, che va trattato tempestivamente per evitare che l’infezione si estende dalle foglie malate a quelle sane. Solitamente questo problema è causato dall’umidità persistente sulle foglie quando si bagnano a causa della pioggia. Le spore fungine possono infatti penetrare nella foglia ed espandersi velocemente. In questi casi, per trattare le infezioni ed evitare che la diffusione investa le piante sane immediatamente vicine, si possono usare delle forbici da potatura sterilizzate con candeggina al 10%, per eliminare le foglie infette. Per trattare il fogliame inalterato e contrastare le infezioni si può utilizzare un fungicida a base di rame, seguendo le indicazioni presenti sulla confezione. Per evitare attacchi di batteri e marciume fogliare è molto importante la prevenzione: a tal fine è importante pulire i detriti del giardino alla fine della stagione, a maggior ragione se questo contiene tessuto vegetale malato. La pulizia dei residui è molto importante, perché le malattie si possono susseguire nelle varie stagioni e infettare le piante sane. Per evitare che gli agenti patogeni possano infettare le foglie è bene evitare di irrigare in modo eccessivo, ma soprattutto vanno evitati i ristagni d’acqua. Il fogliame deve essere mantenuto il più asciutto possibile. Deve essere inoltre effettuata la pacciamatura intorno alla base delle piante. Gli strumenti da taglio che vengono usati per trattarla devono essere disinfettai utilizzando una soluzione di candeggina al 10%, l’importante che questa venga usata sull’attrezzo ogni qualvolta ci si sposta da una pianta all’altra, per evitare di infettare quelle sane. La pianta non deve essere inoltre trattata quando è bagnata. Riassumendo brevemente: per la cura delle piante è buona norma usare un prodotto fungicida a base di rame, a partire dall’inizio della stagione primaverile (in questo modo si possono prevenire molte infezioni e malattie). È sempre bene comunque seguire le indicazioni presenti sull’etichetta dei prodotti acquistati per il trattamento e la cura delle piante, in quanto non sempre adatti a qualsiasi specie.
PROPRIETÀ E UTILIZZI DEL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Il frutto del Rubus Phoenicolasius ha un diametro di circa 1 cm, anche se nel gergo botanico non è propriamente una bacca, ma un frutto aggregato costituito da drupe che si sviluppano intorno a un nucleo centrale. La maturazione del frutto, molto usato anche per la preparazione di prodotti alimentari industriali, avviene a partire da inizio estate. Il suo frutto è infatti ricco di vitamine, sali minerali e antiossidanti, e si presta dunque a essere utilizzato come un ottimo rimedio naturale contro la disidratazione e, dunque, come un integratore naturale da consumare in estate. Nell’industria alimentare viene usato per la preparazione di marmellate, succhi di frutti, dolci e alimenti decorativi per dolci.
CURIOSITÀ SUL RUBUS PHOENICOLASIUS – LAMPONE GIAPPONESE
Si è sopra accennato che la Rubus Phoenicolasius si caratterizza per essere una pianta piuttosto spinosa: le sue finissime spine rosse ricordano una fitta peluria molto peculiare e in prossimità del calice è possibile notare delle minuscole gocce di liquido appiccicoso. Questa mucillagine appiccicosa, in grado di intrappolare insetti, è stata oggetto di studi per determinare se contenesse enzimi digestivi e quindi in grado di assimilare sostanze nutritive dai tessuti; è pertanto stato dimostrato che i tessuti non sono in grado di assimilare sostanze nutritive ed immagazzinare proteine, teoria confermata dal fatto che le piante di Lampone giapponese crescono su terreni ricchi di sostanze nutritive e quindi non necessitano di insetti per ricorrere al nutrimento.